Giorno 38 - Romania
- 17 Luglio
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- Creato Mercoledì, 17 Luglio 2013 16:09
Da Odessa partiamo alle 5 di mattina, contiamo di entrare in Romania ed avvicinarci a Bucharest. A bbiamo però un incognita: per entrare in Romania dobbiamo prima entrare per 1km in Moldava. Infatti l’Ukraina non confina direttamente con la Romania, in quanto c’è un lembo di terra Moldavo che sfocia sul Danubio, importantissima via d’acqua che da accesso sul mar nero. Arriviamo al confine intorno alle 14, i Moldavi si presentano subito difficili, ci fanno molti problemi per le nostre auto cinesi ed i relativi documenti che per loro sono ovviamente nuovi ed incomprensibili. Dopo un ora di attesa ci obbligano a fare un assicurazione per percorrere 1km di strada ed anche a pagare una tassa “ecologica”.. anche per le moto elettriche!! Costo totale del balzello: 150€.
Procediamo verso la frontiera Rumena, mentre siamo in fila diligenti sentiamo arrivare un’auto in fuorigiri a tutta velocità in prossimità della sbarra blocca i freni. La macchina urta la sbarra, l’autista, un uomo di 150kg completamente ubiraco, scende dall’auto e inizia una colluttazione con l’agente di guardia… è inutile dire che la scena ci preoccupa molto. Proseguiamo e incontriamo un agente doganale stile Gestapo che non ci vuole timbrare i Carnet di transito, solo dopo 4 ore riusciamo ad ottenere i nostri documenti firmati.
Proseguiamo 30km in Romania, arrivati nella cittadina di Braila, troviamo un albergo e Valerio si accorge che ha lasciato la sua borsa nel bar dove abbiamo pranzato, in Ucraina!!! Alle 22, mentre scrivo, Valerio prende la macchina per riattraversare nuovamente le 3 frontiere…
E noi che pensavamo che ormai la strada fosse in discesa…
A domani!
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Siamo arrivati al secondo appuntamento con la pagella della sostenibilità, oggi parliamo della nostra esperienza in Mongolia.
11 Luglio 2013 | Leggi tutto...
La crescente domanda mondiale di alimenti d’origine animale – uova, latticini, carne ha determinato l’esigenza di avere sistemi di allevamento molto efficienti, in grado, cioè, di produrre molto, in poco tempo e in poco spazio. Tanto più che la diminuzione della disponibilità di suoli ha di fatto impedito l'espansione del pascolo estensivo. L’avvento dell'allevamento intensivo ha rappresentato una soluzione in questo senso.
Produrre di più, in poco tempo e in meno spazio, ha degli effetti sull'ambiente di due tipologie: diretti, relativi all'allevamento vero e proprio, e indiretti, ne sono un esempio gli impatti della produzione di cereali per la nutrizione del bestiame.
Venendo meno i pascoli, infatti, sono cambiate anche le fonti di alimentazione destinate all’allevamento: circa l’80% della produzione di cereali mondiale, oggi, viene utilizzata come mangime negli allevamenti: i cereali, infatti, consentono agli animali di crescere più in fretta.
01 Luglio 2013 | Leggi tutto...
La mongolia delle popolazioni nomadi e delle steppe incontaminate.. siamo sicuri di non sognare ad occhi aperti?
Questo interessantissimo articolo di "Le monde diplomatique" fa il punto su un paese in transizione, dove solo 1/3 della popolazione vive ancora di pastorizia nomade.. e Ulan bator è la seconda città più inquinata del mondo.
01 Luglio 2013 | Leggi tutto...