Giorno 29 - Kazakhstan
- 8 Luglio
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- Creato Lunedì, 08 Luglio 2013 18:06
Abbiamo trascorso la notte in una locanda sulla strada, dormendo su delle assi di legno. Questa mattina, siamo partiti alle 7.30, contando di percorrere almeno 400km. Iniziamo con un clima ottimo, fresco e asciutto, purtroppo però le disavventure non tardano ad arrivare: dopo solo 150km sciami di cavallette giganti ci vengono addosso, proprio mentre stiamo viaggiando a braccia scoperte. Veniamo colpiti da questi insetti, che a causa della velocità ci piombano addosso come proiettili.
Ci fermiamo per indossare la giacca con le maniche lunghe, e dopo circa altri 200km, siamo costretti a fermarci nuovamente. La moto di Valerio spezza l’ennesima cinghia dentata, per fortuna davanti ad un punto di ristoro dove possiamo cambiarla e ricaricare le batterie. A farci compagnia il racconto di un camionista Uzbeko, partito da Cornaredo il 3 giugno, che ci racconta del suo viaggio dall’Italia. Mangiamo gogupsi, deliziosi involtini di verza con carne e giarcola, una zuppa di patate e carne. Nel pomeriggio proseguiamo passando da Aktube, città vicino ai pozzi petroliferi, e dopo altri 100 km, per un totale di 430 arriviamo a Kandyagash, dove troviamo una fredda accoglienza da parte della popolazione locale. Per fortuna esiste una piccola locanda, un po’ squallida ma ha una doccia e qualche letto. Ci accontentiamo, domani si riparte, presto!
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Siamo arrivati al secondo appuntamento con la pagella della sostenibilità, oggi parliamo della nostra esperienza in Mongolia.
11 Luglio 2013 | Leggi tutto...
La crescente domanda mondiale di alimenti d’origine animale – uova, latticini, carne ha determinato l’esigenza di avere sistemi di allevamento molto efficienti, in grado, cioè, di produrre molto, in poco tempo e in poco spazio. Tanto più che la diminuzione della disponibilità di suoli ha di fatto impedito l'espansione del pascolo estensivo. L’avvento dell'allevamento intensivo ha rappresentato una soluzione in questo senso.
Produrre di più, in poco tempo e in meno spazio, ha degli effetti sull'ambiente di due tipologie: diretti, relativi all'allevamento vero e proprio, e indiretti, ne sono un esempio gli impatti della produzione di cereali per la nutrizione del bestiame.
Venendo meno i pascoli, infatti, sono cambiate anche le fonti di alimentazione destinate all’allevamento: circa l’80% della produzione di cereali mondiale, oggi, viene utilizzata come mangime negli allevamenti: i cereali, infatti, consentono agli animali di crescere più in fretta.
01 Luglio 2013 | Leggi tutto...
La mongolia delle popolazioni nomadi e delle steppe incontaminate.. siamo sicuri di non sognare ad occhi aperti?
Questo interessantissimo articolo di "Le monde diplomatique" fa il punto su un paese in transizione, dove solo 1/3 della popolazione vive ancora di pastorizia nomade.. e Ulan bator è la seconda città più inquinata del mondo.
01 Luglio 2013 | Leggi tutto...