Giorno 28 - Kazakhstan
- 7 Luglio
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- Creato Domenica, 07 Luglio 2013 12:23
Da Kostanai a Qarabutaq
Questa mattina siamo partiti alle 8.30 da Kostanai, un po’ stanchi perché ieri sera siamo arrivati in albergo molto tardi e dopo doccia e cena era già oltre mezzanotte. La mattina, i primi 200km sono passati in fretta, aria fresca e cielo blu, condizione ideale per viaggiare in moto. Sulla strada abbiamo trovato oltre ai soliti campi d'orzo, vastissime coltivazioni di girasole, piantine ancora molto piccole, ma l’estensione degli appezzamenti era veramente incredibile.
Intorno alle 12 abbiamo raggiunto un paesino attraversato da uno dei pochi corsi d'acqua Kazaki. Decidiamo di fermarci per la ricarica delle batterie e ne approfittiamo per un bel bagno nell’acqua gelida del fiume. Il caldo aumenta, siamo intono ai 38°C, queste temperature, offrono le condizioni ideali per le batterie, ma mettono in crisi i caricatori che al contrario sono più veloci quanto più fa’ freddo. Nel pomeriggio ripartiamo intorno alle 2.30, ci aspettano altri 300km che contiamo di coprire facendo un ulteriore breve sosta di ricarica: la strada diventa brutta, sterrata, ci ricorda la Mongolia, divertente per le moto ma non per le auto al seguito, per fortuna dura solo 50km per poi tornare allo standard al quale ci siamo abituati in Kazakhstan, diciamo una nostra mediocre statale. Intorno alle 5 ci fermiamo in un Café sulla strada per fare un'ultima ricarica e troviamo una sorta di pan brioche appena sfornati deliziosi. Ripartiamo per gli ultimi 130km intorno alle 6.30 per arrivare a destinazione alle 9, nella cittadina di Komsomol, ora rinominata Aitekebee. Siamo esausti anche oggi ma felici per la strada percorsa, l’obiettivo del record di percorrenza in moto elettrica si avvicina e questo ci rende felici. A domani!
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Siamo arrivati al secondo appuntamento con la pagella della sostenibilità, oggi parliamo della nostra esperienza in Mongolia.
11 Luglio 2013 | Leggi tutto...
La crescente domanda mondiale di alimenti d’origine animale – uova, latticini, carne ha determinato l’esigenza di avere sistemi di allevamento molto efficienti, in grado, cioè, di produrre molto, in poco tempo e in poco spazio. Tanto più che la diminuzione della disponibilità di suoli ha di fatto impedito l'espansione del pascolo estensivo. L’avvento dell'allevamento intensivo ha rappresentato una soluzione in questo senso.
Produrre di più, in poco tempo e in meno spazio, ha degli effetti sull'ambiente di due tipologie: diretti, relativi all'allevamento vero e proprio, e indiretti, ne sono un esempio gli impatti della produzione di cereali per la nutrizione del bestiame.
Venendo meno i pascoli, infatti, sono cambiate anche le fonti di alimentazione destinate all’allevamento: circa l’80% della produzione di cereali mondiale, oggi, viene utilizzata come mangime negli allevamenti: i cereali, infatti, consentono agli animali di crescere più in fretta.
01 Luglio 2013 | Leggi tutto...
La mongolia delle popolazioni nomadi e delle steppe incontaminate.. siamo sicuri di non sognare ad occhi aperti?
Questo interessantissimo articolo di "Le monde diplomatique" fa il punto su un paese in transizione, dove solo 1/3 della popolazione vive ancora di pastorizia nomade.. e Ulan bator è la seconda città più inquinata del mondo.
01 Luglio 2013 | Leggi tutto...