Giorno 6 - Cina
- 15 Giugno
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- Creato Sabato, 15 Giugno 2013 08:44
Erenhot: a rallentarci ci pensa la burocrazia!
Ci siamo svegliati di buonora questa mattina, e ci siamo subito messi in marcia per raggiungere Erenhot. Che sorpresa trovare strade ben asfaltate a quattro corsie, palazzi e piazze alberate. Non pensavamo fosse certo così questa città di confine, soprattutto dopo i paesaggi rurali che abbiamo lasciato alle nostre spalle nei due giorni precedenti. E invece troviamo cartelli stradali e insegne scritte in russo, cinese e mongolo e KFC a dare un tocco di internazionalità.
All'ingresso della città una "porta" formata da due enormi brachiosauri ci dà il benvenuto mentre decine di animali preistorici su entrambi i lati della starda ci accompagnano alla frontiera. Alla dogana ci aspetta la nostra guida locale, Roolma, pronta ad aiutarci a sbrigare le pratiche doganali per permetterci di entrare in Mongolia.
E' qui che salutiamo Carlo, impossibilitato a proseguire il viaggio con noi per impegni di lavoro. Ci dispiace, e tanto! Oltre ad essere stato un ottimo pilota in questi giorni di fatiche e tensioni, di problemi tecnici e di stanchezze, Carlo è sempre stato in grado di smorzare sconforti con sorrisi sinceri e rassicurazioini, si è prodigato in tutti i modi per aiutare il team e si è rivelato un ottimo compagno di viaggio. Quello di oggi con lui, però, non è un addio bensì un arrivederci. Carlo infatti ci raggiungerà nuovamente in Ucraina per darci manforte!
La nostra avventura va avanti anche se la tappa di oggi è tutto fuorché produttiva.
Ieri, infatti, siamo stati fin troppo fiduciosi nel pensare che dei semplici documenti di ingresso temporaneo di mezzi e persone ci avrebbero portato via solo un pomeriggio! La realtà è stata invece molto più pessimista di noi. Infatti dalle 13.00 alle 20.00 circa siamo stati bloccati alla frontiera in attesa che gli ufficiali doganali portassero a termine le procedure di ingresso. Fortunatamente ci è stato concesso di "bivaccare" all'interno degli uffici doganali, sorprendentemente forniti di aria condizionata. Ma sette ore di attesa ci hanno reso un po' impazienti e hanno messo a dura prova i nostri nervi.
Alle otto di sera quando finalmente siamo stati accettati in Mongolia era già molto buio e l'impatto con le strade dissestate e ricoperte di sabbia non è stato certo dei migliori.
Nessuna luce come punto di riferimento, nessun cartello a indicare i bordi della strada, se così si può definire la striscia di sabbia che i nostri pick-up e le moto hanno percorso, il nulla attorno a noi solo il silenzio più totale!
Otto kilometri sono sembrati infiniti, ed ecco che finalmente intravediamo un campo tendato in mezzo al niente. Nicola e Valerio ci fanno strada con le loro moto, sicuramente più a loro agio su questo terreno rispetto a nostri pick-up.
Arrivati al campo veniamo ospitati all'interno delle tipiche Mongol Ger e ci viene offerto un ottimo pasto caldo, della carne di pecora accompagnata da un bicchiere di latte di.... pecora!
Non è certo il momento di fare gli schizzinosi, mangiamo a quattro palmenti, la carne è deliziosa e sazi siamo pronti per concludere questa giornata.
Domani con la luce del giorno sarà tutta un'altra storia, ne siamo sicuri e allora anche noi alla guida delle nostre 4X4 ci divertiremo come Nicola e Valerio in sella alle loro off road.
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Siamo arrivati al secondo appuntamento con la pagella della sostenibilità, oggi parliamo della nostra esperienza in Mongolia.
11 Luglio 2013 | Leggi tutto...
La crescente domanda mondiale di alimenti d’origine animale – uova, latticini, carne ha determinato l’esigenza di avere sistemi di allevamento molto efficienti, in grado, cioè, di produrre molto, in poco tempo e in poco spazio. Tanto più che la diminuzione della disponibilità di suoli ha di fatto impedito l'espansione del pascolo estensivo. L’avvento dell'allevamento intensivo ha rappresentato una soluzione in questo senso.
Produrre di più, in poco tempo e in meno spazio, ha degli effetti sull'ambiente di due tipologie: diretti, relativi all'allevamento vero e proprio, e indiretti, ne sono un esempio gli impatti della produzione di cereali per la nutrizione del bestiame.
Venendo meno i pascoli, infatti, sono cambiate anche le fonti di alimentazione destinate all’allevamento: circa l’80% della produzione di cereali mondiale, oggi, viene utilizzata come mangime negli allevamenti: i cereali, infatti, consentono agli animali di crescere più in fretta.
01 Luglio 2013 | Leggi tutto...
La mongolia delle popolazioni nomadi e delle steppe incontaminate.. siamo sicuri di non sognare ad occhi aperti?
Questo interessantissimo articolo di "Le monde diplomatique" fa il punto su un paese in transizione, dove solo 1/3 della popolazione vive ancora di pastorizia nomade.. e Ulan bator è la seconda città più inquinata del mondo.
01 Luglio 2013 | Leggi tutto...