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Giorno 6 - Cina flag - 15 Giugno

Erenhot: a rallentarci ci pensa la burocrazia!

Ci siamo svegliati di buonora questa mattina, e ci siamo subito messi in marcia per raggiungere Erenhot. Che sorpresa trovare strade ben asfaltate a quattro corsie, palazzi e piazze alberate. Non pensavamo fosse certo così questa città di confine, soprattutto dopo i paesaggi rurali che abbiamo lasciato alle nostre spalle nei due giorni precedenti. E invece troviamo cartelli stradali e insegne scritte in russo, cinese e mongolo e KFC a dare un tocco di internazionalità.

All'ingresso della città una "porta" formata da due enormi brachiosauri ci dà il benvenuto mentre  decine di animali preistorici su entrambi i lati della starda ci accompagnano alla frontiera. Alla dogana ci aspetta la nostra guida locale, Roolma, pronta ad aiutarci a sbrigare le pratiche doganali per permetterci di entrare in Mongolia.

E' qui che salutiamo Carlo, impossibilitato a proseguire il viaggio con noi per impegni di lavoro. Ci dispiace, e tanto! Oltre ad essere stato un ottimo pilota in questi giorni di fatiche e tensioni, di problemi tecnici e di stanchezze, Carlo è sempre stato in grado di smorzare sconforti con sorrisi sinceri e rassicurazioini, si è prodigato in tutti i modi per aiutare il team e si è rivelato un ottimo compagno di viaggio. Quello di oggi con lui, però, non è  un addio bensì un arrivederci. Carlo infatti ci raggiungerà nuovamente in Ucraina per darci manforte!

La nostra avventura va avanti anche se la tappa di oggi è tutto fuorché produttiva.

Ieri, infatti, siamo stati fin troppo fiduciosi nel pensare che dei semplici documenti di ingresso temporaneo di mezzi e persone ci avrebbero portato via solo un pomeriggio! La realtà è stata invece molto più pessimista di noi. Infatti dalle 13.00 alle 20.00 circa siamo stati bloccati alla frontiera in attesa che gli ufficiali doganali portassero a termine le procedure di ingresso. Fortunatamente ci è stato concesso di "bivaccare" all'interno degli uffici doganali, sorprendentemente forniti di aria condizionata. Ma sette ore di attesa ci hanno reso un po' impazienti e hanno messo a dura prova i nostri nervi. 

Alle otto di sera quando finalmente siamo stati accettati in Mongolia era già molto buio e l'impatto con le strade dissestate e ricoperte di sabbia non è stato certo dei migliori.

Nessuna luce come punto di riferimento, nessun cartello a indicare i bordi della strada, se così si può definire la striscia di sabbia che i nostri pick-up e le moto hanno percorso, il nulla attorno a noi solo il silenzio più totale!

Otto kilometri sono sembrati infiniti, ed ecco che finalmente intravediamo un campo tendato in mezzo al niente. Nicola e Valerio ci fanno strada con le loro moto, sicuramente più a loro agio su questo terreno rispetto a nostri pick-up.

Arrivati al campo veniamo ospitati all'interno delle tipiche Mongol Ger e ci viene offerto un ottimo pasto caldo, della carne di pecora accompagnata da un bicchiere di latte di.... pecora!

Non è certo il momento di fare gli schizzinosi, mangiamo a quattro palmenti, la carne è deliziosa e sazi siamo pronti per concludere questa giornata.

Domani con la luce del giorno sarà tutta un'altra storia, ne siamo sicuri e allora anche noi alla guida delle nostre 4X4 ci divertiremo come Nicola e Valerio in sella alle loro off road.

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