Meneghina Express’ numbers:

12379 Kilometers in 44 days

350 hours riding

297 batteries recharged

12 countries

4500Kg Co2 reduced vs. gas

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Giorno 3 - Cina flag - 12 Giugno

Da Cangzhou a Pechino: la Volontà

Talvolta è meglio accorgersi subito dei limiti, piuttosto che ignorarli. Trovarsi a rimpiangere di non avere dato il giusto peso alle cose, quando il buon senso ci aveva suggerito di farlo, è una condizione scomoda, con potenziali altamente lesivi. Succede alle persone. Accadono situazioni.

Il limite che stamattina ci ha obbligati a prendere una decisione importante, si chiama “generatore da 6 Kilowatt”.

Che non funziona, non carica le batterie delle nostre moto come dovrebbe, presenta malfunzionamenti su più fronti, ci obbliga a partire presto cancellando la Grande Muraglia dai nostri sogni. Almeno per oggi. Adesso, nella testa di ognuno di noi, c'è un solo pensiero: è appena il terzo giorno di viaggio e un problema del genere potrebbe significare troppe cose. La peggiore? Meglio non dirla e nemmeno scriverla, nonostante siamo certi che ognuno di noi, forse anche per un solo secondo, l' abbia pensata. E ne ha avuto paura.

Mister Sun – e ci dispiace doverlo citare, nel senso che non meriterebbe nemmeno una citazione – è stato scorretto. Ha montati generatori che solo nominalmente avrebbero prodotta l'energia necessaria. Ma la verità è che non funzionano e non generano la potenza di cui abbiamo per forza bisogno per potere viaggiare serenamente. Anzi, per potere viaggiare. Punto.

Anche Nicola per un minuto, raggiunta un'officina di Pechino – che oggi non abbiamo vista, se non a lato di un centro vendita di ricambi e utensili industriali – pare scoraggiarsi.

Cosa fare? Chi chiamare? E, prima ancora di decidere cosa fare e chi chiamare, c'è da capire quale sia veramente il problema. Ma per Nicola che si scoraggia un minuto, senza farlo percerpire troppo, ci sono altre sei persone che provano a proporre soluzioni, nonostante non sappiamo bene cosa fare e, forse, siano più spaventate di lui.

La volontà. La volontà di fare, di crederci, di inventarsi, se necessario.

Ed ecco sette persone che venti minuti dopo gli attimi di smarrimento, decidono di smontare completamente i vani posteriori di due pick-up e rivoluzionare tutto. Le capacità di chi ne sa di più vengono messe al servizio di chi ne sa di meno e, vicevera, chi nella vita non fa il meccanico o il preparatore di motori, riesce ad avere intuizioni brillanti.

Risultato: in dieci ore di lavoro smontiamo i cassoni poteriori, i generatori, i collegamenti, le batterie, togliamo il cassone in metallo fissato alla base del vano, tagliamo cavi, seghiamo col flessibile quanto c'è da modificare e diventiamo un'officina improvvisata ma incredibilmente funzionante.

Sostituiamo i generatori. Con la potenza giusta, erogata in quantità reale, funziona tutto.

Tornano i sorrisi, si tira un enorme sospiro di sollievo e si percepisce nettamente di avere fatto ancora un passo in più, gli uni verso gli altri.

Non è, quello di oggi, un diario dinamico, fatto di luoghi e curiosità, visi stranieri e cibo locale.

È una perla di volontà, un atto di forza, la cui origine – l'incertezza, la paura – scegliamo di raccontarvi più che mai attraverso i nostri volti, che fotografati senza esserne consapevoli, mostrano cosa significa temere di perdere qualcosa a cui si tiene molto.

Tornerà la gioia nelle parole così come nelle immagini. Ma per oggi, vogliamo raccontarci così.

Testo e Foto di Flavio Allegretti

Path traveled today