Giorno -1 - Cina - 9 Giugno
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- Creato Domenica, 09 Giugno 2013 09:21
Domani si parte
Difficile pensare che il fuso orario, dopo sei giorni dall’arrivo in Cina, possa ancora giocare brutti scherzi. Eppure stanotte non abbiamo dormito molto e nemmeno molto bene. Forse a causa di qualche zanzara figlia dell’umidità, forse – ipotesi più probabile – perché l’indomani, ovvero oggi, avremmo avuto le ultime ventiquattro ore utili per sistemare tutto, oltre all’evento ufficiale di Meneghina Express, in pieno centro di Shanghai, al cospetto delle autorità. Soprattutto, al cospetto delle nostre paure e dei nostri desideri più intimi, legati all’avventura che per molti versi ha richiesto un impegno costante in questi giorni, prima ancora che potessimo renderci conto fosse tutto vero. Proveremo ad attraversare mezzo mondo, con due moto elettriche e due pick-up a basso impatto ambientale. Nessuno prima di oggi ha osato farlo: non in questo modo, non senza l’assistenza di qualcuno che queste imprese le organizza “per lavoro”, non con due moto elettriche e nemmeno percorrendo 13.000 Km indagando gli stili alimentari delle popolazioni e delle culture che cambiano dalla Cina alla Russia, dalla Mongolia alla Serbia…
Dalla mattina e fino al primissimo pomeriggio, abbiamo continuato il lavoro sui mezzi. E anche mentre vengono premuti i tasti del nostro computer per donarvi queste parole, c’è chi sotto la pioggia sta continuando a verificare minuziosamente il funzionamento di tutto. Non si tratta di lavori dell’ultimo momento; piuttosto di volontà inarrestabili, espresse attraverso l’attenzione costante ai dettagli e alla consapevolezza che da domani mattina alle cinque non ci saranno più negozi in cui fermarsi in tempo utile per acquistare un pezzo mancante oppure pasti caldi preparati da Valentina, che ci permettevano di rifiatare e rinvigorire.
Oggi la giornata è stata epica: la nostra festa ha avuto un grande successo, considerando che Meneghina Express nasce da persone che nella vita non fanno gli esploratori e nemmeno gli organizzatori di eventi.
Erano presenti amici e conoscenti di chi vive qui e diverse autorità, tra cui il Console Italiano a Shanghai, alcuni rappresentanti di tv e giornali cittadini e nazionali, molti curiosi e molte persone che non potevano fare a meno di notare che, di fronte all’ampio patio in pietra chiara del Tavola Restaurant – che affaccia direttamente sul Pu River ed è inserito nel sistema complesso di grattacieli e palazzi moderni – fossero parcheggiate due moto mai viste in Cina e due pick-up preparati per una spedizione.
Abbiamo allestito personalmente gli spazi concessi: nessun “galoppino” a farlo per noi, nessun aiuto arrivato per caso. Abbiamo caricate le moto sui pick-up a casa di Nicola, giunti a destinazione ci siamo arrampicati per fissare gli striscioni, abbiamo montate e piazzate le bandiere, disposto i mezzi e le moto in modo tale da creare uno spazio visibile e che richiamasse l’attenzione senza risultare invasivo. Avevamo addirittura uno di quei pannelli che si vedono spesso nei grandi eventi sportivi, con tutti gli sponsor contemplati, davanti al quale a turno abbiamo sfilato – in modo genuino, con il “nostro stile” - e rilasciate le nostre dichiarazioni, facendoci immortalare da telecamere e macchine fotografiche. I cinesi oggi sembravamo giapponesi, nel senso che scattavano con una intensità e una bonaria invadenza, da ricordare i turisti che si affollano in Piazza del Duomo a Milano, dove, se tutto andrà bene e se un occhio bonario ci assisterà dall'alto, arriveremo tra quasi due mesi: scriverlo, fa quasi più paura che pensarlo.
Si alternano brindisi, spiegazioni a chi ne vuole sull'itinerario, circa l'autonomia delle batterie delle moto, su chi siamo e chi pensiamo di diventare, dopo avere attraversati deserti, steppe, pianure e colline, fiumi e mari, montagne e chissà quali e quante altre strade.
Festeggiare è bello ma non ha lo stesso sapore della felicità che si prova quando si taglia un traguardo. Percepiamo, piuttosto, il gusto della sfida, l'instabilità generata dalla turbolenza, l'adrenalina di quando ci si appresta a fare un salto nel vuoto, con la certezza che un paracadute ben ripiegato ti riporterà a terra sano e sorridente.
In questo momento stiamo ricaricando le ultime batterie delle moto, in casa ci accingiamo a chiudere i bagagli personali e le scatole con gli accessori elettronici.
Il nostro pensiero è dedicato alle famiglie, agli amici più cari, agli amori che ci seguono da casa e al valore senza tempo della libertà: concepita come intraprendenza vissuta nel rispetto, come sogno da costruire con fatica, che rende gli uomini unici e ricorda loro che la vita è un dono e poterla vivere appieno una fortuna.
Chi ci segue lo sa già, ma mai come in questo caso abbiamo voglia di ripeterlo: ci chiamiamo Nicola, Valerio, Enrico, Flavio, Giorgio, Mirco (e con noi c'è anche Carlo), il nostro progetto ha per nome MENEGHINA EXPRESS e abbiamo bisogno del vostro sostegno!
Rimanete sintonizzati sulle nostre frequenze, noi faremo di tutto per trasmettere le migliori sensazioni!
A presto!
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Siamo arrivati al secondo appuntamento con la pagella della sostenibilità, oggi parliamo della nostra esperienza in Mongolia.
11 Luglio 2013 | Leggi tutto...
La crescente domanda mondiale di alimenti d’origine animale – uova, latticini, carne ha determinato l’esigenza di avere sistemi di allevamento molto efficienti, in grado, cioè, di produrre molto, in poco tempo e in poco spazio. Tanto più che la diminuzione della disponibilità di suoli ha di fatto impedito l'espansione del pascolo estensivo. L’avvento dell'allevamento intensivo ha rappresentato una soluzione in questo senso.
Produrre di più, in poco tempo e in meno spazio, ha degli effetti sull'ambiente di due tipologie: diretti, relativi all'allevamento vero e proprio, e indiretti, ne sono un esempio gli impatti della produzione di cereali per la nutrizione del bestiame.
Venendo meno i pascoli, infatti, sono cambiate anche le fonti di alimentazione destinate all’allevamento: circa l’80% della produzione di cereali mondiale, oggi, viene utilizzata come mangime negli allevamenti: i cereali, infatti, consentono agli animali di crescere più in fretta.
01 Luglio 2013 | Leggi tutto...
La mongolia delle popolazioni nomadi e delle steppe incontaminate.. siamo sicuri di non sognare ad occhi aperti?
Questo interessantissimo articolo di "Le monde diplomatique" fa il punto su un paese in transizione, dove solo 1/3 della popolazione vive ancora di pastorizia nomade.. e Ulan bator è la seconda città più inquinata del mondo.
01 Luglio 2013 | Leggi tutto...